Il Vicariato urbano promuove l’integrazione anche grazie a una pubblicazione che raccoglie storie e riflessioni

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Pubblichiamo in versione PDF il volumetto voluto ed ideato dal Vicariato urbano di Udine per promuovere l’integrazione dei migranti nelle comunità cristiane. Frutto del lavoro di due anni del laboratorio costituitosi all’interno dello stesso Vicariato la pubblicazione è ricca di riflessioni e testimonianze.

«So di addentrarmi in un campo complesso, ricco di opportunità, anche pastorali, ma, nel contempo, anche di rischi e criticità, ma se non si vuole restare bloccati nelle sabbie mobili o su terreni scivolosi bisogna volare alto. D’altra parte anche Gesù ha fatto così. Il mondo va cambiando ed il cambiamento va accolto, possibilmente va guidato perché evolva verso soluzioni positive e pacifiche». Così il vicario urbano della città di Udine, mons. Luciano Nobile, nella prefazione a «Comunità cristiane testimoni e accoglienti. Per una spiritualità delle migrazioni», l’opuscolo frutto di due anni di lavoro e realizzato dal laboratorio costituitosi all’interno dello stesso Vicariato urbano, coordinato da don Giancarlo Brianti e da Marco Bressan, direttore del Consiglio pastorale foraniale. L’opuscolo, prosegue mons. Nobile, «ha lo scopo di aiutare le nostre comunità a prendere atto della realtà con occhi disincantati, ad ascoltare le testimonianze di chi giunge sin qui spinto dalle necessità, a vivere la dimensione dell’accoglienza e ad offrire la testimonianza della nostra fede che nell’altro vede il fratello ed in lui Gesù stesso».
 
Si tratta infatti di uno strumento ideato per essere utilizzarlo per momenti formativi all’interno dei consigli pastorali, tra i catechisti o in gruppi specifici da costituirsi. 75 pagine, il libretto è strutturato in 10 schede di riflessione che offrono ciascuna una testimonianza di un immigrato, la riflessione biblica, un passo del magistero della Chiesa, per arrivare alle proposta concrete e alla preghiera conclusiva. «Il laboratorio da cui è partita l’idea – spiega don Brianti – si è prefisso vari obiettivi. Primo: conoscere la realtà dell’emigrazione nel territorio della città e all’interno delle singole parrocchie. In questo sono stati importanti i dati forniti dal Comune che hanno evidenziato realtà assai diverse. Secondo obiettivo è stato vedere come viviamo all’interno delle parrocchie il rapporto con gli immigrati. È emerso che generalmente c’è un atteggiamento di attenzione, rispetto, accoglienza ed incontro. Non c’è razzismo o xenofobia. Tuttavia sono ancora presenti pregiudizi, alcuni indotti da altri (ad esempio i mezzi di comunicazione, questi “mercanti della paura”), alcuni provocati da situazioni contingenti particolari. Per questo serve un percorso formativo che porti ad una conversione nel modo di vedere l’immigrazione».
 
Il libretto è disponibile alla segreteria del Centro Attività Pastorali a Udine in via Treppo, 3. Qui invece pubblichiamo la versione PDF.
 
 
 
 
 

 

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