Presenti: 3 sacerdoti di rito bizantino, 3 ghanesi, 1 nigeriano, 1 rumeno
E’ stata esaminata la domanda n°1.
Il presbitero nel presbiterio diocesano: sistemazione logistica
Molti vivono in comunità: parrocchia, con altri sacerdoti, casa del clero, casa di riposo, chi è sposato vive con la sua famiglia, alcuni per conto loro.
La soluzione migliore: quando uno arriva è preferibile che abiti in una comunità di sacerdoti
Collaborazione con gli altri sacerdoti diocesani
è importante, soprattutto per i giovani figli di immigrati che vivono qui, integrati nella realtà locale, conservare i propri riti, abitudini (rito bizantino);i riti mantengono le persone unite alla Chiesa di origine;c’è una differenza notevole di cultura (ghanesi); è più facile lavorare con i propri connazionali;Si chiede che anche i sacerdoti stranieri possano essere nominati parroci!
Come vivono la fede gli immigrati fuori dal loro paese …. e quale risonanza nelle comunità di origine.
gli africani vivono con molta tranquillità le loro celebrazioni;si nota che molti passano con facilità nelle chiese evangeliche/pentecostali, perché manca un’azione pastorale continua (non è sufficiente solo la messa!), un contatto personale e con le famiglie.
Nota conclusiva: mancano proposte pastorali concrete.