Programma pastorale 2013-2014

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“Tanto più uno osa sperare, tanto più uno diventa grande grazie alla propria speranza: l’uomo cresce con la sua speranza, a patto che essa sia una speranza in Dio e nella sua unica forza” (D. Bonhoeffer, sermone su 1 Cor 13, 13)

In sintonia con gli orientamenti pastorali della Chiesa italiana e del magistero della Chiesa, sentita la commissione diocesana Migrantes nella seduta del 29 maggio 2013, l’Ufficio per la pastorale dei Migranti intende mettere a tema nel corso del nuovo anno pastorale caratterizzato come “Anno della speranza” la convinzione che sia possibile oggi offrire speranza a chi vive con maggior difficoltà la sua condizione di migrante o itinerante.  Il compito della Chiesa è di essere una via di speranza vissuta. E “tanto più uno osa sperare, tanto più uno diventa grande grazie alla propria speranza: l’uomo cresce con la sua speranza, a patto che essa sia una speranza in Dio e nella sua unica forza” (D. Bonhoeffer, sermone su 1 Cor 13, 13).
 
Per raggiungere tale scopo, l’Ufficio prevede di realizzare le seguenti iniziative:
 
1. Presentazione della pastorale migratoria in un incontro del Collegio dei Vicari Foranei e del Consiglio Pastorale Diocesano (novembre/dicembre 2013)
 
Si è constatato che in diocesi l’azione per l’accompagnamento pastorale della gente in mobilità (immigrati, emigrati, fieranti, lunaparkisti e circensi, rom e sinti) che fa capo all’Ufficio e alla Commissione Migrantes è poco conosciuta non solo a livello laicale ma anche presbiterale. Oltre ad essere poco conosciuta l’attività è spesso confusa con quella della Caritas. In realtà la Caritas, sul terreno comune delle migrazioni, si muove sul versante della promozione umana, ma non solo, la Migrantes su quello dell’evangelizzazione e dell’accompagnamento pastorale. Questi due versanti dell’unico impegno pastorale della Chiesa si richiamano a vicenda ma sono distinti. Di qui l’opportunità di far conoscere in diocesi lo specifico della Migrantes, i suoi organismi e la sua attività ai soggetti maggiormente interessati, preti e laici che operano nelle foranie e nelle parrocchie. E’ quasi superfluo ricordare che la pastorale migratoria rivolge le sue attenzioni non solo ai migranti ma a tutta la comunità cristiana in cui questi migranti sono più o meno stabilmente inseriti. Quanto è importante il servizio diretto ai migranti altrettanto è importante che tutta la Chiesa locale diventi “casa della speranza”, assumendo quegli atteggiamenti di accoglienza fraterna e di condivisione solidale richiesti dalla fedeltà al Vangelo .
 
2. Incontro su un tema della mobilità umana (ottobre/novembre 2013)
 
Temi possibili:
 

Immigrati e crisi economica. Ormai da alcuni anni la crisi economica sta affliggendo il nostro Paese provocando la perdita di posti di lavoro e l’impoverimento delle famiglie. Si vorrebbe capire come le comunità d’immigrati vivano la crisi, quali scelte pongono in essere in questi tempi difficili: se intendono far ritorno nei Paesi d’origine o rimanere in Italia, magari spostandosi in altre regioni alla ricerca di miglior fortuna, o trasferirsi in un altro paese straniero alla ricerca di una nuova sistemazione. L’incontro potrebbe essere introdotto con una relazione che inquadri il tema sul piano generale cui seguirebbero le testimonianze delle comunità immigrate e le conclusioni. L’utilità di approfondire questo tema si palesa sol che si considerino i riflessi sulla progettazione di una pastorale di accompagnamento specifica a fronte di comunità stabili d’immigrati ovvero di comunità in forte decrescita a causa del ritorno in patria dei cittadini prima immigrati in diocesi.L’attuazione del Concilio Vaticano II nei paesi di provenienza degli immigrati. Il Concilio Vaticano II ha cambiato il nostro pensare di cattolici che vivono in Italia. Non è scontato che analoghi cambiamenti siano avvenuti nei Paesi di provenienza dei cattolici immigrati che vivono da noi. Né si può escludere che in alcuni Paesi il Concilio abbia tracciato solchi più profondi che da noi. Un incontro dedicato a saggiare l’esperienza di come le varie comunità d’immigrati hanno vissuto l’attuazione del concilio sarebbe un arricchimento anche per le nostre comunità cristiane, non di rado prive di slancio e di motivazione.Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: 19 gennaio 2014, II dom. del Tempo ordinario. La giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che il prossimo anno si celebrerà il 19 gennaio, avrà come tema “Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore”. Per questa giornata si propone di invitare tutte le comunità parrocchiali a utilizzare la giornata come momento propizio di sensibilizzazione per i problemi delle migrazioni e, più in generale, sui temi della mobilità umana, come raccomandato dalla Fondazione Migrantes, e come praticato in molte diocesi. Per quest’occasione l’Ufficio predispone, d’intesa con l’ufficio liturgico, un sussidio liturgico – pastorale per l’animazione delle SS. Messe della giornata nelle parrocchie della diocesi. Nel caso in cui il sussidio liturgico- pastorale fosse predisposto a livello nazionale in modo uniforme per tutte le diocesi, l’ufficio si farà carico di invitare i parroci a utilizzare il relativo testo.Incontro di presentazione del dossier statistico Immigrazione 2013 (febbraio 2014). Da più di vent’anni la Caritas e la Migrantes nazionale realizzano un rapporto sulle migrazioni in Italia che viene pubblicato verso ottobre –novembre di ogni anno. Si tratta di uno strumento elaborato a più mani con criteri scientifici, che aiuta a rileggere di anno in anno i fenomeni più rilevanti a livello nazionale, con uno sguardo non semplicemente statistico, ma anche attento all’aspetto culturale e pastorale. Un’intera sezione del Rapporto è dedicata ai contesti regionali , fra i quali il Nord Est e la Regione Friuli Venezia Giulia.Appare importante che anche le nostre comunità cristiane possano conoscere e utilizzare questo strumento come aiuto per rileggere la propria esperienza, per così modulare il proprio comportamento nei confronti dei migranti. Le domande religiose che i migranti portano con sé, sono un fattore di rinnovamento pastorale e spingono a una coscienza sempre più chiara del bisogno di rigenerazione delle comunità cristiane mediante la testimonianza .Tutti siamo chiamati a testimoniare, in ogni ambito della vita, la speranza evangelica incarnata in Gesù Cristo.Festa degli immigrati cattolici: 1° giugno 2014, dom. dell’Ascensione del Signore. Facendo tesoro dell’esperienza maturata con la prima festa diocesana degli immigrati cattolici, l’Ufficio ripropone la festa da tenersi non più nella stagione fredda ma in quella calda, durante la quale è possibile sfruttare gli spazi all’aperto. Sarà adottata la formula della prima edizione con qualche aggiustamento e un maggior coinvolgimento delle comunità immigrate rimaste ai margini durante la festa nel 2013. La festa si articolerà quindi in due momenti. Quello principale sarà la celebrazione eucaristica, alle 10.30 in cattedrale a Udine, presieduta dall’Arcivescovo e animata dalle comunità immigrate cattoliche che si alterneranno nelle letture, nei canti e nelle preghiere dei fedeli. Il secondo momento sarà dedicato alla festa vera e propria con canti, danze, e saggi delle diverse culture presenti nella nostra diocesi.

 
 
3. Consolidamento della Commissione Migrantes
 
Nel corso di quasi un anno di attività molti passi sono stati fatti per impostare una pastorale migratoria in diocesi.
C’è, però, ancora bisogno di consolidare le strutture a essa dedicate, in particolare la composizione della Commissione Migrantes. A tal fine sarà fatta una verifica con gli attuali membri se intendono continuare a impegnarsi nella commissione; inoltre saranno ricercate le figure mancanti dei sacerdoti referenti delle comunità immigrate (indiani e latino-americani).
 
4. Censimento buone pratiche
 
La nostra diocesi può certamente annoverare una serie di “buone pratiche” di ascolto, di solidarietà, interazione e comunione con gli immigrati. Un censimento di queste può tornare utile per diffonderne la conoscenza in modo da far crescere l’accoglienza cristiana nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità: segni di speranza presenti nella società e nella nostra Chiesa.
 
 
 
 
 
Udine, 10 giugno 2013
 
Claudio Malacarne
Direttore Ufficio Migrantes

 

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